martedì 30 settembre 2014

Nomi e nonni



Non mi piacciono i “lavoretti”: intanto il nome stesso, diminutivo o vezzeggiativo che sia, sminuisce l’impegno di chi vi si dedica (leggevo a questo proposito un interessante post su fb, pochi giorni fa). Soprattutto non mi piace nulla di quanto viene realizzato in serie, identico per ogni bambino (temo che, se i lavoretti venissero scambiati, nemmeno gli autori riuscirebbero ad accorgersene).

Amo i manufatti personali, storti, spesso strampalati e non sempre belli a vedersi, che però portano in modo evidente la firma dei loro autori, e che nessuno potrebbe scambiare con un altro.


Oggi ho letto in classe la poesia di Roberta Lipparini, tratta dal libro





I nostri nomi


I nomi sono perle

di una collana

infilati insieme

in un filo di lana.



Hanno lettere rotonde

accenti circonflessi

puntini di sopra

segni riflessi.



Un grande mosaico

sono i nostri nomi

tasselli colorati

accordi di suoni.



Sono le parole

di una lingua da inventare

i nomi di tutti

un filo da annodare.

Roberta Lipparini, C’è un posto accanto a me, Mondadori


Poi ho chiesto ai bambini di scrivere su una striscia di cartoncino il proprio nome a matita, ripassarlo, in modo di renderlo in grassetto, e colorarlo. 

Una volta terminata questa prima parte del lavoro, ho appeso i nomi alla porta dell’aula. 






Poi ho chiesto ad ogni bambino quanti nonni avesse, e ho dato ad ognuno il numero di strisce corrispondente. Su ognuna i bambini hanno scritto il nome dei propri nonni, e sul retro una breve poesia:



















lunedì 29 settembre 2014

L'alfabeto dei sentimenti



C’è un libro che da qualche mese spunta di frequente nei miei post, specialmente in quelli del sabato, spesso dedicati alla poesia. È un libro irrinunciabile per chi voglia parlare ai bambini e con i bambini di sentimenti, usando un linguaggio che va dritto al cuore, senza per questo essere banale o sdolcinato.




È un libro necessario, dunque, perché aiuta i bambini a riconoscere sensazioni e sentimenti dentro sé e negli altri, a chiamare per nome ognuno di essi, garantendo riconoscibilità anche a quelli più negativi o distruttivi. La poesia che chiude la raccolta, Zitto, è assolutamente chiarificatrice in questo senso:



Zitto

Un sentimento zitto
sta lì. Certo che esiste.
Puoi essere contento
oppure molto triste
ma se non lo sai dire
a chi ti vive accanto
quel sentimento vive
per te. Per te soltanto.
Perciò, non fare il duro
Racconta quel che senti.
Ci sono le parole
per tutti i sentimenti.

CARIOLI – POSSENTINI, L’alfabeto dei sentimenti, Fatatrac





Naturalmente in classe i bambini hanno cercato di dar nome a sentimenti più o meno conosciuti prima della lettura del libro, che poi ci ha aiutato a riempire dei vuoti





Naturalmente, non poteva mancare lo spazio per la riflessione e la produzione individuale:


















Tra tutte, la poesia che ha suscitato maggior consenso in entrambe le classi è stata Identità