lunedì 29 febbraio 2016

"Io potrei essere tutto", ovvero Poesia per parlare di sé



Il laboratorio con Silvia ha lasciato un’eco profonda dentro i bambini…e anche dentro la maestra.
Ripenso alle attività che ha studiato per noi, e mi dico che non posso abbandonare questo cammino, che davvero potrebbe portarci lontano. 

La poesia è un magnifico mezzo per parlare di sé, soprattutto perché permette veramente a tutti di esprimersi con originalità in un orizzonte di senso.

Leggo ai bambini, e scriviamo sul quaderno, Se fossi cane farei pace, di Giusi Quarenghi, tratta da E sulle case il cielo, Topipittori, e subito penso di farli continuare a scrivere con il gioco del Se fossi… 
Ai bambini piace, è veloce e divertente. 









Il giorno dopo, chiedo loro di riprendere in mano il loro foglietto e di arricchire i versi.

Il mio

Se fossi un animale
sarei una marmotta
assonnata e cicciotta
che dorme col gelo
e si risveglia coi fiori (suggerimento di una bambina: io stavo scrivendo a primavera)

scritto alla lavagna, serve a spiegare loro che posso arricchire ogni strofa con le qualità di ciò a cui mi sto riferendo, oppure con le sue azioni (la rima marmotta/cicciotta è assolutamente casuale).

Mentre organizziamo l’attività, i bambini propongono insieme a me nuove categorie: stagioni, ambienti, fiori, alberi, maestre… Qualcuno chiede: Posso scrivere “Se fossi un’altra persona sarei…” ? Sono titubante, ma resto fedele alla regola che qui i poeti sono loro, e devono sentirsi liberi di sperimentare quasi tutto (tranne l’errore ortografico, l’unica cosa che correggo).

Da questa domanda nascerà:



I bambini scrivono, alcuni davvero a lungo. Quando i primi cominciano a terminare, do loro l’ultima indicazione: trasformare il Se fossi…sarei… in una metafora. 
Qualcuno ci arriva subito, e il mio

Se fossi un animale
sarei una marmotta
assonnata e cicciotta…

diventa

Sono una marmotta
assonnata e cicciotta…







E questo titolo Io potrei essere tutto lascia davvero sperare…
 

























 


sabato 27 febbraio 2016

"Se fossi..." a 7 anni

settembre 2014

Anche il gioco del"Se fossi..." stimola riflessioni e condivisioni utili a conoscere meglio se stessi e gli altri. E' possibile partire dalla lettura di


 




un libro semplice e delicato, con cui riflettere con i bambini su sogni e desideri, tra fantasia e realtà.



Come incomincia:



“Se fossi un gigante

salirei in cima al mondo

per vedere…

…se è vero che è rotondo!

Se fossi una cicala

canterei anche di notte.

Insieme ai grilli

farei una serenata

a quella bella bimba…

…che sorride addormentata.

Se fossi un panda

mi cercherei un amico.

Non importa se bianco,

non importa se nero.

Soltanto un amico…

…un amico sincero.”



BARIGAZZI M., Se fossi…, Valentina Edizioni





E se nei primi disegni dei bambini prevale l’aderenza al testo narrato



alcuni tra quelli più personali non sono certo da meno in quanto a ispirazione poetica!



Se desideriamo ampliare questa attività, possiamo realizzare, oralmente oppure graficamente, sul quaderno o su un foglio, il gioco del

SE FOSSI…

Pieghiamo un foglio in 8 parti e su ognuna scriviamo


SE FOSSI... SAREI ...

Decidiamo poi con i bambini quali categorie vogliamo prendere in considerazione. Alcuni esempi tra i più apprezzati: ANIMALE, CIBO, DOLCE, GIOCO, FESTA, OGGETTO, LIBRO, STAGIONE, GIORNO DELLA SETTIMANA…

In ogni spazio scriviamo una categoria e chiediamo ai bambini di completare con la parola adatta e con il disegno.