martedì 31 maggio 2016

Per fare l'estate

Forse c'è bisogno di una formula propiziatoria. 
Lo scorso anno, queste funzionarono benissimo:
 
 
 
Per fare l’estate
si prende una E
come erba, emozione, est;
poi si prende una S
come sole, sabbia, spiaggia;
poi si prende una T
come tenda, tempo, temporale;
poi si prende una A
come acqua, anguria, aquilone;
poi si prende una T
come tana, tesoro, tranquillità;
poi si prende una E
come entusiasmo, energia,
poi si mettono insieme
senza odio, senza noia,
senza fretta, senza rabbia,
in giro e a Carimate
e si fa l’ESTATE!

Classe 2^ Carimate











Per fare l’estate
si prende una E
come energia, erba, emozione;
poi si prende una S
come sabbia, sole, spiaggia;
poi si prende una T
come telo, tenda, temporale;
poi si prende una A
come albero, albergo, allegria;
poi si prende una T
come tempo, timone, tuono;
poi si prende una E
come eccitazione, esercizio, esca,
poi si mettono insieme
senza odio, senza noia,
senza fretta, senza rabbia,
con tante risate,
e si fa l’ESTATE!
Classe 2^ Montesolaro







( Grazie a Roberto Piumini per averci prestato la sua Per fare la poesia)
 
 
 
Per fare la poesia
si prende una P
come pialla, piastra, pietra;
poi si prende una O
come oro, ombra, orizzonte;
poi si prende una E
come erba, edera, esilio;
poi si prende una S
come sole, sale, silenzio;
poi si prende una I
come io, isola, Icaro;
poi si prende una A
come acqua, arancia, ala,
poi si mescola tutto,
senza odio, senza noia,
senza fretta, senza rabbia,
senza malinconia
e si fa la poesia.
Roberto Piumini, Io mi ricordo Quieto patato, Nuove Edizioni Romane