mercoledì 19 aprile 2017

Che paesaggio!



Pur non avendo nessuna attitudine artistica (o forse proprio per questo), subisco da sempre una sorta di fascinazione da parte dei taccuini di viaggio, soprattutto di quelli in cui parole, schizzi, disegni o immagini fotografiche si alternano, lasciando spazio l’uno all’altro, in una sorta di canto polifonico dall’esito spesso ammaliante.

Proprio pensando ai cahiers de voyage, ho realizzato per i miei ragazzi dei piccoli taccuini, con orientamento verticale o orizzontale, che potessero accompagnarli durante la gita a Mantova della scorsa settimana: strumenti piccoli ed agili, da utilizzare per prendere appunti o per tracciare qualche schizzo di ciò che potesse colpire la loro immaginazione




In un’epoca dominata dalla velocità e dall’immediatezza (sono stati loro preclusi i cellulari, non certo la fotocamera digitale), fermarsi per scrivere o disegnare mi è sembrato un modo antico, ma non superato, per recuperare il gusto di ciò che si ascolta e si vede





Per prepararci bene a questo compito, però, ho pensato di leggere, e soprattutto mostrare loro, uno dei miei acquisti bolognesi:


Che paesaggio!
disegnare all’aria aperta





di Marta Sironi e Pia Valentinis,
della collana PIPPO (Piccola Pinacoteca Portatile), Topipittori



Dopo aver letto loro alcune pagine e mostrato le relative illustrazioni, su cui avremo modo di lavorare nei prossimi mesi, da qui alla fine della quinta, ho chiesto loro di cominciare a esercitarsi fin da subito, dal proprio posto, disegnando ciò che vedevano dal proprio banco, come se quella offerta fosse la visuale del paesaggio inquadrato dalla finestra dell’atelier di un pittore.

 

Ancora una volta, sono rimasta profondamente stupita e affascinata, oltre che dagli stili profondamente diversi di ognuno, dall’enorme diversità di punti di vista, ad esempio di due compagni di banco:




















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